martedì 4 novembre 2008

Can't explain

(Foto di Gillipixel)

Con forma indecifrabile fluttua la presenza degli altri nella percezione delle epoche della nostra vita. Persone intorno, come bagliori di calore impalpabile. Ci si adagia nel tepore della confidenza, in quell’odore domestico emanato dal riflesso così familiare di questi focolari-anima.

Da bambini l’adesione è totale, senza cautele, spontanea. Non si immagina il distacco, semplicemente non se ne ha concetto. La memoria amniotica è ancora troppo viva, la pienezza del sogno placentare ci vela ancor troppo pesantemente lo sguardo.

È all’illusione di quel sogno che confidiamo di aggrapparci ancora, ogni volta che conosciamo di nuovo. Nuovi amici, nuovi amori (corrisposti o no), nuovi colleghi, nuovi vicini di casa, nuovi negozianti, nuovi gatti, nuovi baristi. Nuovi vivi. Si riplasma ogni volta la nostra mappa del calore umano.

Il segreto è un inganno fatto a noi stessi. Il segreto è imparare a saper dosare la tensione del nodo, che nessun legame può durare sempre. Il segreto è saper suggere, da quel fiore-calore, la misura esatta della sua fugace fragilità.

Un’oncia di polline in meno e non si potrà veder gocciolare miele di sorrisi, baci, attimi di convivio dello spirito, di fusa, o il ricordo vitale di tutto questo.

Un’oncia di polline di troppo e sarà sofferenza un giorno ad otturare le cellette in cerulei esagoni ormai disseccati d’affetti e di vicinanze.

Tutto questo solo per lo spostamento di alcuni colleghi nel vasto open space dell’ufficio. A volte basta che la temperatura del calore umano in cui siamo immersi si scosti di una frazione insignificante di grado dallo stato di equilibrio raggiunto, e ci si rende conto di quanto delicata sia quella proporzione.


Ognuno sta solo sul cuor della terra

trafitto da un raggio di sole:

ed è subito sera.


Salvatore Quasimodo

Acque e terre” (1920-29)


Got a feeling inside (Can't explain)

It's a certain kind (Can't explain)

I feel hot and cold (Can't explain)

Yeah, down in my soul, yeah (Can't explain)


Can't explain I think it's love

Try to say it to you

When I feel blue


The Who (1965)

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