venerdì 18 novembre 2011

Gillitedium Orsipixell

«…Careful with that axe EuGil…»
Pink Floyd - 1972 - Rivisited 2011

*******

Sono stato piuttosto assente, negli ultimi tempi.

No, non nel senso di una lontananza fisica da chissà chi o da chissà dove. Sono stato assente da me stesso. E nemmeno tuttora, va detto, presenzio granché in me.

Le energie narrative languono vaghe ed acquattate in qualche lontana grotta, profonda ed irraggiungibile, per il momento. La mia scrittura si gode un teporoso letargo. Si ridesterà, lo so. Da vecchia orsa fedele qual è, non mi ha mai tradito. E’ soltanto un po’ bizzosa, fa come le pare.

Di tanto in tanto arrivano momenti in cui non si vorrebbe più proferire verbo. Il capitolo del dire appare già così zeppo di tali e tante parole, che andare ad aggiungervene di nuove, risulterebbe un tedioso esercizio di stile malamente strascicato e biascicato.

Tacere. Abitare il silenzio. Ascoltare, tutt’al più. Soprattutto il proprio respiro, come musica mai eguagliata da nessun altro suono nell’universo.

La lettura mi si attaglia meglio, ora come ora. A distanza di 24 anni da quando lo acquistai, mi sono letto «On the road» di Jack Kerouac. E’ stata una soddisfazione, a suo modo. Aver recuperato un libro che davo ormai per perduto irrimediabilmente. Mi ha regalato fascino, di quello buono e nobile, e sono contento di averlo affrontato ben lontano dalle allucinate utopie post-adolescenziali, che pure in qualche maniera avevano contagiato anche uno spirito pigro come il mio. Quel girovagare per l’America senza un cent in saccoccia, l’ho potuto assaporare allora con un distacco più salutare. I personaggi mi sono apparsi nel pieno fulgore della loro candida “fessitudine”, anche se non per questo meno poetici.

L’operazione “recupero libri dati disperatamente per archiviati” prosegue ora con «L’educazione sentimentale» di Flaubert. Qui il compito si è fatto vieppiù ostico ed oneroso. Ma nessuna “pallevolezza” libresca può spaventare, quando il rallentamento del battito esistenziale ci culla. Avvinghiati alle pagine con il solo respiro a testimoniare la nostra presenza, siamo pronti per accogliere la bellezza raccontata in ogni epoca.

Cos’altro può rimanere da fare? Forse solo affidarsi alle parole del poeta:

«Basta pensar di sentire
per sentir di pensare.
Il mio cuore fa sorridere
il mio cuore che piange.
Dopo star fermo e muovermi
dopo restare e andare,
sarò colui che arriverà
per essere chi vuol partire…

Vivere è non riuscire.»

Basta pensar di sentire
Fernando Pessoa - 1932

Ma, prima di salutarvi, dite un po’: si vede così tanto che da due o tre giorni mi sto instillando massicce dosi di «Live at Pompei» dei Pink Floyd?

(Notare: intorno al minuto 4 e 40 secondi del video, quando Nick Mason nella foga dionisiaca delle sue "baraondevoli" rullate, spacca la bacchetta e lestamente ne ripesca una di ricambio da sotto: questa sì che si chiama epica del rock'n roll pura, minchia!!!)

4 commenti:

Marisa ha detto...

Io non sono mai stata capace di rileggere un libro ma sarebbe ora che lo facessi visto il periodo di totale asocialità in cui sto pascendo e in previsione di qualche deperimento organico a cui tutti, prima o poi, andiamo incontro con l'età.
Anzi, dovrei fare di più e leggere i libri comnciati e lasciati a metà perchè lenti, ostici o noiosi.
Sì dovrei farlo!
Ciao Gilli.

Gillipixel ha detto...

@->Marisa: ciao Mari! :-) che bella sorpresa...mi è dispiaciuto un sacco per la tua decisione di chiudere il blog :-( avrei voluto dirti di non farlo, ma non riuscivo più ad entrare...allora te lo dico qui: ripensaci :-) anche scrivendo solo di tanto in tanto, è sempre una cosa bella...

Sul fatto dei libri depositati lì in attesa di più volonterose intenzioni :-) ti dirò: anche io faccio molta fatica a riprendere in mano un libro, sprattutto se abbandonato ai suoi tempi per mancanza di feeling...ma molte volte mi sono dovuto ricredere ed ho avuto sorprese più che piacevoli...On the road meritava e sono contento di averlo ripescato...L'Educazione sentimentale, lo ammetto, è un mattoncino e nemmeno di quelli forati :-) Però mi sta dando soddisfazione ugualmente :-) Lo sforzo nella lettura non è sempre sinonimo di noia: se l'opera in questione è meritevole, si prova poi la soddisfazione di una prova ardua superata...vale la pena fare almeno un tentativo :-)

Un caro saluto, cara Mari :-) e come rafforzativo al mio invito a riprendere a scrivere, mi congedo confezionandoti su misura un cappotto di bacini :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

Memorabile brano... ma sei sicuro che in questi giorni i Pink Floyd siano la cosa adatta? forse un ritmo da balera saltellante o un canto caraibico idiota, aiuterebbero di più a combattere malinconie, letarghi e quant'altro rallenta l'anima.

bacini psichedelici

Gillipixel ha detto...

@->Farly: secondo me, cara Farly, si tratta di una sorta di omeopatia dell'anima :-) combattere il simile con il simile...quando sono depresso, niente di meglio che un aforisma di Cioran prima e dopo i pasti, una cupa melodia dei Velvet prima di addormentarmi e 4 pagine di Kafka appena sveglio :-)

Ad esempio, un brano latino-americano sarebbe fatale per me in quei frangenti :-)

I pink floyd invece, li sto scoprendo ora :-) Non ci crederai ma questi brani li conoscevo pochissimo e si stanno rivelando una forlgorazione...altro che depressione: sono benzina per l'animo :-)

Bacini in the sky with diamonds :-)