domenica 16 settembre 2012

Spigoblog experiment


Leggendo qualche giorno fa sul blog gemellato cromaticamente ad Andarperpensieri, Spigoblog, ho trovato una cosa simpaticamente ben scritta, che mi è garbata parecchio. L'ho fatto presente tramite commento all'autrice del blog, Mattea, la quale mi ha invitato a realizzare una mia versione dello stesso scritto. Ecco come è venuto l'esperimento. Credo che il testo originale di Mattea sia molto migliore del mio, perché è più diretto e fresco. Il mio pecca un po' d'intorcinamento intellettualoide, come mi capita spesso. Ma è stato ad ogni modo divertente cimentarmi in questo esercizio di stile e di contenuto. E grazie a Mattea per l'invito a scrivere questa variazione sul tema.

Spigoblog experiment

Esiste un’attività precisa nella quale normalmente sono coinvolti “quasi” tutti gli esseri umani: vivere. Le ragioni di quel “quasi” si giocano spesso sul filo della comprensione della sottile differenza che intercorre fra due parole: VITA e PROBLEMA.

La vita ti capita fra i piedi ad esempio un giorno qualsiasi, uscendo di casa e notando che piove. Vita è anche notare che c’è nebbia, o il gelo, o nevica. Problema è quando, nonostante simili segnali di vita, decidi che raggiungerai ugualmente il luogo di destinazione guidando ad alta velocità, come tutti i giorni. Problema nel problema sono certe teste di minchia di certi giornalisti che, dopo, se ne escono con sparate del tipo “nebbia assassina”, “curva killer”, “dosso usuraio”.

Rendersi conto che siamo fatti di mente e di corpo è vita. Capire che c’è tutto un equilibrio sottilissimo e fragile in noi, da curare, da tutelare continuamente, da correggere in corso d’opera con aggiustamenti infiniti ed infinitesimali: soprattutto questo è vita. Credere che sia sufficiente recuperare la propria naturale regolarità, questo è un problema.

E’ vita anche leggere libri, vedere film, godere di opere d’arte, nelle quali possiamo ritrovare effettivamente rispecchiata la vita coi suoi infiniti significati. E’ un problema illudersi di vivere trasgressivamente la vita quasi fosse la trama di un libro, come immersi nei fotogrammi di un film o fra le pennellate di un dipinto, senza rendersi conto che milioni di persone uguali a noi, fanno le stesse identiche cose nel modo esatto spiaccicato al nostro, tutti insieme appassionatamente belli e trasgressivi. Corollario di questo problema sta nel leggere libri o vedere film che rappresentano quella stessa inflazionata trasgressività. Ne può derivare una problematizzazione a valanga, perché dalla vita che imita una buona opera d’arte, si passa ad una vita che scimmiotta arte mediocre, fino ad una vita che è parodia di spazzatura espressiva, per sprofondare in una vita che è grottesco e caricaturale riflesso di una massa di informi balbettii pseudo-culturali.

Essere “italiano” è vita. Essere “italiani” è un problema. Sperare che tanti italiani (a partire dall’unità minima di un capannello di tre persone, in su…), unendo le proprie forze, possano trovare la soluzione ai problemi che ogni italiano vorrebbe veder risolti, è un problema disperato.


1 commento:

Amauroto ha detto...

Quando uno sta vivendo, deve capire bene, molto bene la differenza tra due parole: VITA e PROBLEMA.

Beh, guardando sul dizionario sembra che sia chiara:

1vìta ['vita]
s.f.


1 sf
stato di attività naturale di un organismo, il quale può spontaneamente conservarsi, accrescersi e riprodursi
2 sf
il vivere particolare di ciascun individuo, caratterizzato dal modo e, dalla durata
3 sf
essere vivente, specialmente uomo
4 sf
l'insieme dei fatti più importanti della vita di qualcuno
5 sf
salute, vitalità
6 sf
nel corpo umano, la parte incavata sopra i fianchi, intorno a cui si pone la cintura

problèma [pro'blɛma]
s.m.


1 sm
questione in base alla quale si devono trovare uno, o più elementi ignoti partendo dagli elementi noti contenuti nell'enunciato della questione stessa
2 sm
per estensione, situazione difficile che deve essere superata
3 sm
cosa o persona che genera preoccupazione

A leggere così sembra che si tratti di cose diverse, però c'è gente che confonde la prima con il secondo.
Se piove, non è un problema, è la vita. Se la pioggia mi alluviona la casa, allora quello è un problema.
Se mi dimentico qualcosa a casa, non è un problema, è la mia vita, e si tratta appunto del mio vivere particolare, caratterizzato da un modo disorganizzato e da una maggior durata delle attività necessarie a trovare elementi già noti. Se mi dimentico tutto perchè ho l'alzheimer, allora quello è un problema.
Se il lavoro che faccio mi sfa correre da tutte le parti, è la vita che mi sono scelto. Posso sempre modificare la mia vita per fare un lavoro che mi faccia correre meno o correre meno senza cambiare lavoro. Se mi prendo l'esaurimento nervoso per il lavoro, allora quello è un problema.
Se la macchina non parte, è la vita della macchina che è arrivata alla fine. Nella tua vita hai calcolato male il periodo di ammortamento della vettura o di alcune sue parti. Ma puoi sempre andare da un meccanico e fartela aggiustare. E' la vita. Se frantumi la macchina in un incidente e già che ci sei ti frantumi pure tu, allora quello è un problema.
Se vivi in uno Stato di merda, è la vita. Se voti in modo da vivere in uno Stato di merda, allora è un problema. Se non puoi votare in altro modo, allora è un problemone.