mercoledì 26 febbraio 2014

Parola di Gillipixel


Cari amici viandanti per pensieri, qualche tempo fa vi ho raccontato di uno stupefacente fenomeno che sono solito osservare nelle mie passeggiate campagnole solatie. Si tratta di un piccolo spettacolo sorprendente, ma talmente fuggevole e difficile da fermare sul velo di una precaria impixellata fotografica, che a parlarne si corre il rischio di passare per un visionario sparapalle a vapore, millantator trombone che tutto da solo se la canta e se la suona.

Mi riferisco al leggero, infinitesimale ma infinito manto di ragnatele posato su ogni dove campagnolesco a perdita d'occhio. Il fenomeno è talmente incredibile ed al contempo nascosto, che se lo racconti a chi non l'ha mai visto, puoi appunto far la figura di un gran fanfarone coi fiocchi. La sua massima espressione è osservabile nei campi arati o in qualche modo lavorati in attesa della semina. Tra una zolla e l'altra, tra un montarozzo “terreo” ed il suo omologo vicino, si dipana tutta un'incredibile fitta trama di micro-filature, che intesse un dedalo di esili ponticelli di collegamento fra i diversi mini-promontori, un panno ragnatelare multidiffuso e onnidirezionato.

Vedete che contorsioni verbali tocca fare per rendere l'idea, tanto è insolita e singolare questa sottile manifestazione della natura. E non è curiosa e basta, ma anche coglibile solamente in particolari condizioni. La rete di ragnatele è visibile infatti quando c'è un bel sole e l'aria è limpida, ma solo se si osserva la superficie interessata in controluce. Circostanza questa che fa pienamente a pugni con le esigenze della ripresa fotografica.

Nonostante tutto ciò, nei giorni scorsi, in qualche modo mi è riuscito di cogliere il vello di ragnatele in un paio di foto. Non sarà mai come vedere l'effetto direttamente dal vivo, ma credo che le immagini rendano lo stesso l'idea. In questo caso i filamenti sono sospesi fra uno stelo d'erba e l'altro, ma lo stupore è sempre garantito.
Insomma, non vi avevo raccontato una balla, o perlomeno, non tanto grossa come sembrava in apparenza. Tenete conto che la foto coglie solo una minima parte dei filamenti effettivamente distribuiti su tutta la pelliccia erbosa.

Per oggi è tutto. In una giornata in cui non avevo nulla da dire, ho provato ad ogni modo a raccontare qualcosa.



4 commenti:

friedenlinde ha detto...

Il fascino dei ragni e delle ragnatele! Ecco, anche io ne sono affascinata e tanto, potrei stare ore ad osservare un ragno che intesse la sua ragnatela.. Sono gli unici insetti che tollero (che poi sono aracnidi) perché sono affascinanti, e perché.. si mangiano gli altri insetti (ormai ho un vero astio per tutti! :D )
Ho letto anche l'altro post, e il world wide web dei ragni mi ha fatto ben sorridere :)
Mi è capitato di vedere le ragnatele sui fili d'erba ma non quelle sulle zolle di terra, alla prossima passeggiata in campagna proverò a farci caso!

Gillipixel ha detto...

@->Friedenlinde: ehehehhee, grazie Linda per aver letto le mie due scribacchiate :-)...sì, prova a stare attenta, se ti capitano le condizioni giuste in campagna...è un piccolo spettacolo, molto suggestivo...il mondo dei ragni è fascinoso, vero, enigmatico e un po' inquietante...in generale, le ragnatele sono capolavori di ingegneria naturale, anche se poi rompono un po' le scatole quanto te le ritrovi in faccia o fra i capelli passeggiabndo in giardino :-)

In ogni caso, il mio ragno preferito però rimane spiderman :-)

Bacini uörld-uàidi :-)

Kika ha detto...

Anche a me il fenomeno delle ragnatele in controluce affascina molto! Però non mi capita di vederne spesso - o forse sono solo io troppo distratta (o a sfavore di luce) per accorgermene :P

Gillipixel ha detto...

@->Kika: ehehehe, forse bisogna cogliere l'attimo propizio, Kika :-) quando ti capiterà di vederne una bella distesa su un capo di terra arata, me lo racconterai :-)

Grazie per il tuo simpatico commento :-)

Bacini distratti :-)