mercoledì 27 gennaio 2016

"Duft...duft..."


Un po' per caso, e un po' grazie a un sacchetto di mele, ho scoperto una piccola parola tedesca molto simpatica: duft.

Sulla confezione in realtà c'era scritto "morgenduft". Della lingua di Goethe e Beethoven conosco giusto due espressioni, e guarda caso "gute morgen" ("buongiorno", "buona mattinata") è fra quelle. Doveva dunque trattarsi di un composto di "morgen" più "duft". Di bene in meglio: "duft" mi suonava delicato, grazioso, morbido (pur con quel pizzico immancabile di rigidità che mai può mancare nell'inflessibile idioma teutonico).

Il grado di simpatia è poi schizzato alle stelle, quando sono andato a vedere il significato: "duft" vuol dire infatti "odore", "profumo", "aroma", "fragranza", "olezzo".

La bellezza della piccola parola nel mio immaginario si è così arricchita di un aggiuntivo tassello onomatopeico: "duft...duft...". Sembra quasi il suono gentile che riecheggia nelle narici di un cagnone, o di un micio, intenti a grufolare essenze olfattive a destra e a manca; oppure l'impercettibile fruscio di corposi sbuffi di profumo, emessi proprio dalla mela, impreziosita da un così pittoresco nome: "profumo del mattino!".

Da grande appassionato dell'atto dell'odorare (meraviglioso verbo bidirezionale), mi sono dunque definitivamente innamorato della mini-parola "duft".

Così non mi resta che concludere: cari "duft...duft..." a tutti voi!!!

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(Oh, ma questa foto?!?!?!... Ah, ma quell'altra?!?!?!... Ehehehe...)

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