Lo scrittore è per il lettore come il gatto per il padrone: quando scrive, parla sempre di sé, anche se racconta del lento crescere di un cavolo sotto la rugiada; il lettore sente invece se stesso come protagonista di ogni scritto che legge. Risultato: coi cavoli si fa merenda, il gatto fa gesti che il padrone raramente comprende, ma gatto e padrone s'intendono a meraviglia, entrambi argomentando sopra un folto strato di morbida pelliccia...
Ufficiale: a Venezia NON si paga il “ticket”
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Uno pseudoanglicismo esempio vistoso della scarsa attenzione dei media alla
terminologia istituzionale
10 ore fa
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