sabato 26 marzo 2016

"Un pensiero al giorno" - 2

"Un pensiero al giorno"

2 - Cercavo un cartoncino, dentro una vecchia carpetta piuttosto grande.

Fra fogli e altri ritagli cartacei, è saltato fuori un puzzle fatto tempo fa. Una veduta della baia di Rio de Janeiro (...giusto per saperlo). Era stato messo nella carpetta "a panino", tanto per tenerlo unito, perché non mi andava di incorniciarlo e tutto il resto.

Alcune tesserine (non molte) si erano staccate in blocco, infrattandosi nella piega del carpettone. Così, trovato il foglio che cercavo lì dentro, prima di richiudere quel tascone cartonato, mi sono messo a suturare la piccola ferita.

Da un po' meditavo sull'eventualità di procurarmi un nuovo puzzle da fare. Vedendo questo vecchio, per un attimo mi sono detto che invece di spendere soldi per un altro, avrei potuto guastarlo e ricomporlo.

Ma poi ci ho pensato un attimo e ho capito che non era il caso. Quel puzzle mi è apparso d'un tratto come un amore antico, o un'amicizia passata, ormai sfioriti. Inutile sarebbe tentare di disfarli, perché le loro trame rimarrebbero impresse indelebilmente nell'animo.

E anche qualora si riuscisse, non sarebbero più ricomponibili con lo stesso incanto. Nemmeno incorniciarli, con tanto di vetrinetta o plexiglas davanti, si rivelerebbe quella gran trovata. Non si farebbe che congelarli, incensati in una monumentalità paralizzante, a soffocarne ogni bellezza del ricordo.

Meglio che il puzzle rimanga lì, libero di rivivere nel tascone della memoria, con l'agio di perdere qualche tesserina, da poter rimettere a posto, immaginando così modi più felici in cui potrebbe essere andata...

Bah...Rio de Janeiro non mi era mai sembrata così malinconica...


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