mercoledì 30 marzo 2016

"Un pensiero al giorno" - 7

"Un pensiero al giorno"

7 - Dev'essere una gran fortuna poter ammirare dal vero un colibrì, un cacatua, un uccello del paradiso. Una soddisfazione incredibile, riuscire addirittura a fotografarli.

Ma non dobbiamo dimenticare che la maggior parte di noi non può dirsi propriamente una Naomi Campbell o un Brad Pitt. Per lo più siamo modesti, seppur sempre dignitosi, impiegati dell'esistenza, ciascuno con le sue piccole-grandi bellezze e momenti di grazia.

Ci sono allora intorno a noi uccellini molto meglio sintonizzati sulle frequenze del nostro essere. L'ordinarietà riserva sorprese insospettate. Si può essere molto belli, anche senza essere modelli o attori. Se si veste la propria forma in misura completa, elegante, piena, la bellezza viene di conseguenza. Bellezza è in gran parte essere consapevoli del proprio posto occupato nel mondo (...questa di sicuro me la rubano per un Bacio Perugina...).

Queste cose ce le può insegnare ad esempio il dottor Piccion Piccionzo, colto bello e pettoruto a becchettare sul sentiero di casa. Ricorda una sorta di notaio, serioso e buffo al tempo stesso. Quasi ci si aspetta che si metta a sciorinare da un momento all'altro una sequela di precisazioni di natura legale, in forma di codicilli ed espressioni forensi tratte dal Codice di Procedura Piccionesca: "...Ad svolazzandum non licet panza impinguare, sed gozzovigliensis satisfatione est maxima pro bono facere in pratibus, atque sollazzevole tempore reservat...".

Oppure ci raccontano la loro storia due passerotti paffutelli posati sul filo della grondaia. Sembrano i clienti svagati di un bar, assisi al bancone:
"...Veh, Gino...te cosa prendi? Oggi offro io...".
"...Mah...fai un po' te, Berto...tanto io son venuto solo per rifarmi gli occhi con quella passerotta della barista!...".




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