sabato 21 maggio 2016

"Un pensiero al giorno" 56 - "La forma fra le forme"

"Un pensiero al giorno"

56 - "La forma fra le forme"

Raccontavo qualche tempo fa dell'emozione nello scattare una foto. Quel piccolo "fremito epifanico" da cui si viene colti, quando una sagoma significativa si isola nel fuoco della nostra attenzione e si sente il conseguente desiderio di fermare quasi la sensazione stessa in un fotogramma. Una cosa simile può succedere anche con le forme tangibili, non solo con quelle visibili.

Quando tali forme poi sono donate da un'entità che è stata viva e in qualche modo continuerà a vivere attraverso la nostra scoperta, il senso del meraviglioso si moltiplica.

Così è stato coi resti del glorioso ciliegione. Nello sminuzzare, "segheggiare" e compattare la mole dei rami che ne sono derivati, stavo attaccando con la lama del seghetto l'ennesimo ceppo, quando, reggendolo in mano per alcuni secondi e rigirandolo con diverse angolazioni, la forma in esso già contenuta mi ha praticamente urlato di voler essere estratta.

Era una sorta di forcella a sezioni variabili, ma al mio occhio rapito è subito apparsa come la "promessa" di un martelletto pittoresco, una clava primordiale, la scure di un qualche nobile guerriero vegetale.

Io non ho dovuto fare altro che tagliare nei punti giusti, rispettando le adatte misure del "manico" e della "testa", e l'oggetto si è lasciato liberare in tutto il suo fulgore suggestivo.

Per il momento ho solo parzialmente modellato questo legnetto, ancora fradicio di linfa. Il "proseguimento interpretativo" dipenderà molto anche da come si asciugherà. Ma già la soddisfazione estetica è notevole. Quasi superfluo specificare infatti che rimarrà un oggetto assolutamente "non utile", di pura contemplazione.

La contemplazione formale sarà l'unico scopo a cui verrà adibito. A seconda del gradimento dell'osservatore, potrà essere anche un buffo cornetto da richiamo col suo strano apposito manico; uno strumento musicale a fiato di nuova concezione, il ciliegiofono.

Oppure, accompagnerà l'immaginazione sulle ali della fantasia filmica, evocando le scene iniziali del 2001 kubrickiano, come fosse una fra le possibile sagome osseo-lignee con le quali gli scimmioni antenati si presero a mazzate di santa ragione.

Ora, spero solo che asciugando non crepi o non secchi eccessivamente. Perché ci sarà da divertirsi con lima e carta vetrata a inseguire ancora un po' i suggerimenti morfologici che avrà da regalarmi.




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