mercoledì 8 giugno 2016

"Un pensiero al giorno" 73 - "Le nutrie ci guardano"

"Un pensiero al giorno"

73 - "Le nutrie ci guardano"

È convinzione comune che gli animali siano privi di espressione "facciale". A mio avviso non c'è nulla di più sbagliato. O meglio, io direi così: gli animali non hanno "una" espressione per il semplice motivo che le hanno tutte. In questo modo, non hanno bisogno di mutare le fattezze e i tratti del viso (o muso che dir si voglia). Perché la loro normale "postura mimica" copre già tutti gli stati d'animo possibili, per cui hanno una faccia per ogni occasione.

Questo discorso si addice in maniera straordinaria alla nutria. Lo sguardo di ogni bestiola ha qualcosa di eccezionale (ad esempio, per me che li adoro, sono stupefacenti anche i mici, quando ti guardano), ma la nutria è proprio un caso particolare.

Il suo sguardo è insieme serioso e beffardo. Sembra che ti prenda un po' per il culo, e un po' che ti compatisca. È severa e ironica nel contempo.

Viene da domandarsi se nell'espressione ci fosse già il presentimento di un certo destino toccato a queste bestiole, oppure se una faccia così è venuta loro nel vedere come sono andate le cose.

Nel rapporto (forzato) tra l'uomo e la nutria, l'estremo debole sta sicuramente in quest'ultima. Eppure, non di meno, quando una nutria guarda un uomo, anche se sembra ammettere la propria inferiorità, nel tempo stesso, tra la sottile fessura dei suoi dentoni arancioni, pare sussurrare: "...sei un asino!...".

C'è un che di ineffabile nell'espressione della nutria. Non puoi tradurlo in termini espliciti, ma capisci perfettamente cosa ti vuol dire. Nella sua "economia espressiva", è decisivo il ruolo giocato dagli occhi perennemente socchiusi. Sono un po' snob, un po' esistenzialisti, un po' canzonatori, un po' rassegnati, un po' che sembrano domandarti: "...'zzo vuoi???...".

In generale, nello sguardo della nutria prevale la bonarietà, ma come nella migliore tradizione animale, c'è sempre di tutto un po'. Infatti, pur esprimendo prevalentemente bonomia, un'occhiata di nutria sottintende sempre anche un lieve retrogusto di chiamata in correo, come a dire anche all'interlocutore, fra le tante altre cose: "...ma guarda che sei messo male anche te, eh...".

Fondamentale poi è la disposizione delle narici. Non che siano messe in modo particolarmente inedito, in molti altri animali sono simili. Ma non so come mai, le narici della nutria, con quel loro peculiare modo di porsi, fanno pensare a un perenne sospiro di sopportazione, continuamente tirato dall'impareggiabile bestiola. Come a dire, ancora una volta: "...pure questa mi tocca vedere (o sentire)...".

A completare il quadro somatico della nutria, ci sono infine due altri "accessori" fondamentali, che donano un tocco di aristocratico atteggiarsi, misto a una vasta tenerezza. Parlo dei super baffoni da gran lord o milady faunistica, e poi delle mini orecchiette che sembrano di due o tre taglie più strette del normale, come se si fossero dimenticate di crescere insieme al resto della bestiola.

Insomma, la prossima volta che qualcuno vi dice che gli animali non hanno espressività, sentitevi autorizzati a rispondergli: "...ma tu, hai mai guardato negli occhi una nutria?...".



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