giovedì 16 giugno 2016

"Un pensiero al giorno" 81 - "Fagotti di sensazioni"

"Un pensiero al giorno"

81 - "Fagotti di sensazioni"

Ciascuno si porta dentro il suo bel corredo di "pacchetti estetici". Non è molto facile definire queste entità, anche se tutti le conoscono benissimo e ci hanno a che fare ogni giorno.

Un "pacchetto estetico" è un agglomerato di emozioni e suggestioni organizzate, che gravitano attorno a un certo tema o a una particolare "dimensione".

Alcuni esempi: il "pacchetto estetico" dei film anni '40 e '50 in bianco e nero; il "pacchetto estetico" del calcio anni '60; il "pacchetto estetico" dell'arte liberty; e così via, ognuno ne può aggiungere a piacimento.

Come si evince dal mio elenco, il "pacchetto estetico" è spesso costituito intorno a un'epoca, in qualche modo "vissuta", vuoi direttamente, vuoi per conoscenza da fonti indirette (studio, letture e ogni altra modalità di acquisizione culturale). Questo ci permette di poter "possedere" in qualche modo anche "pacchetti estetici" relativi a epoche lontane. Il dato importante è che ogni "pacchetto estetico", anche se riferito a passati remotissimi, viene sempre vissuto da chi ne fa esperienza, con tutta la propria persona attuale, del momento.

Per fortuna che è così, perché altrimenti verrebbe quasi meno la natura stessa del "pacchetto estetico", il quale, come abbiamo visto, è spesso legato a realtà anche molto lontane nel tempo.

Un'altra caratteristica del "pacchetto estetico" è una sua specie di neutralità morale. Se ne possono possedere anche di terribili o bizzarri, senza per questo cessare di essere buone persone. Per dire, c'è chi sente fortemente il "pacchetto estetico" dei film dell'orrore, oppure quello della storia bellica e militare, pur essendo un tipo del tutto mansueto e pacifico all'estremo.

La relazione che si ha con un "pacchetto estetico" non è quasi mai un'adesione ai corrispettivi valori: più che altro è una fascinazione di tipo culturale, da studiosi della materia.

Un "pacchetto estetico" si può concretizzare come intensa sensazione del momento, come moto di una forte passione o come piccolo attacco di nostalgia di un certo periodo della propria vita, durante il quale il "pacchetto estetico" medesimo ebbe un rilievo non indifferente.

Personalmente, mi accorgo di venir colto spesso da quello che potrei definire come "pacchetto estetico" dell'ex mondo di oltre-cortina. È composto da una serie di antiche impressioni, formatesi nel mio immaginario attorno a tutto ciò che ha significato l'Unione Sovietica e tutta la storia annessa. Unione Sovietica e l'intero blocco culturale dei paesi che gravitavano intorno a essa.

Il fatto che io senta forte la suggestione di un simile "pacchetto estetico" mi conferma due ipotesi. La prima: un "pacchetto estetico" può coinvolgere tantissimo, anche esulando, tale coinvolgimento, dai valori contenutistici del pacchetto medesimo. Nel mio caso, ne ho conferma piena, perché fin da quando ne ho avuto nozione, il "pacchetto estetico" sovietico mi ha sempre fatto, per così dire, anche "orrore", eppure a livello emotivo ne ho sempre percepito la potenza.

La seconda ipotesi è un po' il rovescio della medaglia della prima: un "pacchetto estetico" può agire in senso opposto, risalire la corrente della semplice suggestione e andarsi ad affermare, nella mente e nell'animo di chi lo accoglie, anche in ragione dei valori che convoglia.

Non dimentico mai un'affermazione di Oliviero Toscani, riguardo alla popolarità (al limite dell'idolatrico) riservata alla figura di Che Guevara. Se non fossero esistite le celebri foto che ritraggono il guerrigliero argentino con quell'aria così da eroe romantico, con quel potentissimo fascino cinematografico che emanano, disse Toscani, il mito di Guevara non si sarebbe forse affermato con tale forza, o perlomeno avrebbe avuto dimensioni molto più limitate.

Queste cose, insieme alle altre dette circa la natura dei "pacchetti estetici", ci devono far riflettere sulla loro capacità di coinvolgimento, che in certi casi può portare persino a perdere di vista l'effettività del reale.

Insomma, un "pacchetto estetico" va conosciuto: bisogna sapere come affrontarlo, per viverne tutti gli aspetti positivi (di conoscenza e ampliamento del proprio potenziale immaginativo), ed essere cauti rispetto a tutte le sue capacità fuorvianti (pure presenti in forma massiccia).


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