mercoledì 21 dicembre 2016

"Un pensiero ogni qualche giorno" 13 - "Nutrihegelismi"

"Un pensiero ogni qualche giorno"

13 - "Nutrihegelismi"

Allora, questo discorso me lo ha fatto qualche giorno fa NutriDialettico. Non solo non garantisco della sua scientificità (o di quale rigore filosofico ci stia dietro), ma tanto meno mi sentirei di scommettere sulla sua serietà. NutriDialettico abita nel fosso della sinistra hegeliana nutriale, e se non lo sapete, in quei paraggi sguazzano tipi davvero strambi.

NutriDialettico parte da una constatazione molto semplice: quando l'uomo agisce singolarmente o per piccoli gruppi, lo scopo che si prefigge viene solitamente raggiunto con una considerevole percentuale di ragionevolezza. Quando però aumenta il numero degli individui che si confederano per imbastire un obiettivo di portata più vasta, con beffarda "quasi regolarità" succede di ottenere giusto il risultato opposto rispetto a quello verso il quale ci si era mossi.

La realtà si nutre dei suoi opposti. È nella natura dell'essere, doversi alimentare continuamente del fuoco in cui ardono gli aspetti in contraddizione del reale. L'uomo, con la sua tendenza a "monodimensionare" di continuo, si illude di eludere il succo sostanziale del mondo.

NutriDialettico mi ha anche detto però che mai come in questo periodo storico aveva visto gli uomini cannare in pieno i propri obiettivi, anche quando vengono perseguiti da cerchie ristrette di persone. Al limite, anche da un sacco di persone, ciascuna presa però nella propria singola cella esistenzial-decisionale.

NutriDialettico non ha mai avuto una gran fiducia nel genere umano, e l'ho sentito particolarmente preoccupato, per l'occasione. Dice che questa epocale svolta dell'umanità dalla sua connaturata dimensione tragica, a una simile inedita dimensione comica, in teoria dovrebbe farlo sorridere. Nella pratica degli eventi però, la cosa lo rattrista, perché indossando la sua bella pelliccia hegeliana-eraclitea, non può fare a meno di cogliere sempre in ogni cosa anche il suo opposto.

Infatti alla fine, nel salutarmi, mi ha pure detto: "...Va beh, ciao, meglio non pensarci...mi faccio una nuotata nel fosso per rilassarmi...", e si è incamminato con calma verso il piede dell'argine, a controllare se è proprio così come raccontano, che l'erba cresce più lenta d'inverno di quanto faccia in estate.

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